Errori del caso
by Gianluca Garrapa

 

 

Osservazioni su cose sovrapposte

Per caso o caos mi è capitato di ascoltare due tracce audio sovrapposte provenienti dall’uscita audio del mio pc: i dialoghi e le musiche di un telefilm e una lettura drammatizzata di una voce radiofonica?

dopo un’ora di ascolto.
Un fraintendimento.
le voci sovrapposte.
Quel che non può fare la scrittura senza perdersi nel insignificato e nel buio.
Dunque due cose: gli stati sovrapposti evocano quelli della fisica quantistica,
l’inganno è quello immaginario delle proiezioni.

Due errori diversi per erranza

Il primo è quello per caso
Il secondo è quello per caos

Quando l’errore è per caso succede che stai ascoltando un normale radiodramma, a esempio, o magari un monologo teatrale radiofonico e fin dall’inizio dell’ascolto estetico e attivo ti accorgi che il monologo è strano, ti ricorda l’omaggio a Joyce di Berio. Avete presente? Un sovraffolamento estetico e inconscio di voci e suoni.
Però. Però. Però.

Insomma: la pubblicità della coop ha squarciato la quarta parete radiofonica e dunque: non era una Cosa alla Berio. Era una cosa a metà, e quindi, un nulla estetico (da non confondere col vuoto estetico). Un errore percettivo, con la dissennatezza del poi, perché il poi, la presa di coscienza irreggimenta il pensiero unico nell’abitudine di percepire errore negativo qualsivoglia squarcio incontrollabile e imprevisto della quarta parete che normalmente ci permette di convivere con soggetti dell’inconscio che per abitudine riteniamo altri speculari.

Dunque nell’errore casuale siamo implicati come soggetti dell’inconscio che la rivelazione dell’inghippo precipita nell’abiura al proprio desiderio.

Quanto ho desiderato ascoltare quel che ascoltavo: un monologo, quasi classico, suoni e rumori di una casa, il jingle pubblicitario: da quanto ho desiderato quel che lo squarcio della quarta parete svela: due fonti sonore differenti, da canali e contesti differenti.

Un errore del caso. Il caso fa errori di tanto in tanto.

È sempre un prodotto culturale creato dall’uomo da che ha scritto, incidere la pelle del mondo con il corpo, ancora meglio, attraverso una protesi del corpo ha desiderato essere la superficie del mondo. Essere pietra, essere carta, essere suono. Il caso ha voluto commettere un errore. il linguaggio lo fa sempre, il lapsus. Freud.

Quindi… a questo punto non avrebbe molto senso ripristinare l’aspetto comunicazionale della faccenda se già ancor prima di iniziare finisco col dire semplicemente che: lapsus, inconscio, errore estetico, caso o cultura.

Insomma, sia come sia, ho percepito essendone certamente affascinato dalla forma riconoscibile di ricerca musicale che a dire il vero mi sembrava eccessivamente e pacchianamente troppo in là e di poco buon gusto la giornata della memoria ecc ecc e la coop ecc ecc

Ma in certi silenzi che si bilanciavano, la inusuale statificazione dei volumi, l’essenza contrapposta di atmosfere e ambienti.

Ma. Come errore devo dire che nulla è stato più propulsivo a quello che avete letto, che abbiamo letto almeno io e tu, ora che stai leggendo,

e senza stile concludo dicendo che secondo me l’errore è molto importante, soprattutto quello casuale.

L’errore del caos, quello insomma, in cui siamo implicati come soggetti dell’inconscio che desiderano fingere di essere legge, la legge pura disfa il linguaggio del potere che essa stessa ha simbolizzato tramite il corpo dei Padri. La legge gode nel trasgredire sé stessa.

L’errore del caso è irripetibile,
l’errore del caos è ripetibile anche se in sfumature molto differenti, ma in sostanza accadono infinite volte.
L’errore del caso accade una volta e non possiede memoria.
La possibilità di registrare, a nostra insaputa, un errore del caso non fa dell’errore un ripetibile. Cioè: se in quel momento avessi potuto registrare la sovrapposizione erronea non per questo a rivederla resta un errore del caso. La percezione cambia e il tempo non è il presente. Quell’accaduto dell’errore può ispirare l’errore del caos, cioè la simulazione dell’errore del caso.
Di fatti, l’errore del caso che si ‘ripete’ in video, vedi le papere e i comuni errori detti gaffe, cadute, ecc ecc diventa comico e fuoriesce dal soggetto dell’inconscio.

Ecco, i difetti inutili, Monica Vitti, dicono le voci di Hollywood party, attenzione ai difetti inutili, dicono che disse una volta Monica Vitti.

L’errore del caso è utile, l’errore del caos è spesso inutile.
Utile nel senso che apre ulteriori vie di percezioni.
L’errore del caso è il resto umano per le strade: una chiave persa, un orsacchiotto, una bambolina, un guanto.