LEZIONE DI STORIA
by Alfonso Lentini
I
Quando il mondo partecipava alle cose del mondo e ancora reagiva alle sollecitazioni epidermiche e umorali (e sobbalzava se gli pungevano un dito, ad esempio), quando il mondo ancora conosceva i nomi di tutti i lombrichi del suo campo e sapeva ascoltare il ruggito delle rane, quando le pin up non avevano ancora esaurito la loro funzione salvifica e il mondo gliene riconosceva merito, quando i ladruncoli spaccavano vetrine inseguiti dai gendarmi del mondo, quando il mondo leggeva poemi e romanzi ascoltava hard rock giocava a pallone, quando il mondo carezzando le cose del mondo beveva tequila alla salute del mondo e componeva madrigali, quando i ghiacciai tenevano duro e ancora si abbracciavano tra loro, quando i confini del mondo sapevano di vino rancido, quando il mondo prendeva a calci il mondo, quando le voci del mondo erano istoriate di oltraggi al pudore, quando il mondo era obeso di santità e di orrore e la pancia del mondo gorgogliava di guerre antiche e sempre nuove, quando il mondo entrava e usciva dal suo tempo e da lontano scrutava altri mondi passati e futuri, quando il mondo era mondo
II
Quella mattina il mondo si svegliò con un gran mal di testa. La notte prima, lui e l’altro mondo avevano tirato tardi bevendo prima qualche birra e poi whisky e poi ancora whisky e così tanto whisky che lui e l’altro mondo avevano perso ogni cognizione del mondo e guardandosi come fessi negli occhi si dicevamo sghignazzando: che bello. Che bello il mondo in cui abbiamo il beneficio di vivere!
III
Quando ancora nel mondo le truppe del mondo violentavano le donne del mondo in nome della libertà nel mondo e bombardavano il petrolio nemico in nome dell’uguaglianza del mondo, quando ancora nel mondo si partiva in torpedone per il tour del mondo e si tornava stremati dopo aver adocchiato i pennacchi del grattacielo più alto del mondo, quando il mondo ancora scriveva in corsivo su un foglio a quadretti che presto non ci sarebbe più stato il mondo, quando il mondo era mondo
IV
Che il mondo fosse in pace col mondo o che il mondo fosse in guerra col mondo, per il mondo era uguale. Sempre il medesimo nero ronzare di elitre. Sempre la stessa nota
V
Quando il mondo era ancora ammalato di mondo e le sue lamentazioni sfondavano il muro del suono e sfondavano i muri degli stadi e i portali dei templi mentre ancora le televisioni del mondo sfavillavano di caste coltellate e le ragazze in fiore fiorivano ancora nei prati facendosi poi masticare dal mondo, quando i maschi del mondo misuravano in ampere i loro muscoli rigonfi, quando ancora le cattedrali barocche insieme alle moschee e alle sinagoghe del mondo crollavano accartocciandosi su se stesse, quando gli hacker hackeravano il mondo e le commesse con lo sguardo sospeso sul mondo vendevano guanti e sorridevano ai loro clienti che le minacciavano armati di pistole, quando il mondo era mondo
VI
Per miliardi di anni il vecchio mondo e il nuovo mondo stettero a guardarsi male. Un’inspiegabile ostilità li contrapponeva e il conflitto sembrava inevitabile, sempre sul punto di esplodere. Fra vecchio mondo e nuovo mondo, in verità, le differenze erano minime, solo qualche dettaglio: foreste più o meno vaste, aerei più o meno veloci, pugnali più o meno taglienti, amori più o meno passeggeri, balconi più o meno fioriti. Invero nessuno riuscì a capire le ragioni profonde di quel conflitto a lungo creduto insanabile; epperciò vecchio mondo e nuovo mondo non si diedero mai veramente il cambio
VII
Quando pezzi di mondo si sovrapponevano ad altri pezzi di mondo formando il mondo intero, quando ancora qualcuno pensava alle cosce del mondo ai seni ai glutei del mondo, quando il mondo intero con unghie smaltate di rosso graffiava la carne del mondo e piovevano riccioli biondi, quando ancora tutte le ragazze del mondo erano giovani e belle e sorridenti, quando i pezzi di mondo se qualcuno li ricomponeva a caso formavano mondi flessuosi e ancora dotati di respiro, quando il mondo era mondo
VIII
Un lago di carne. Uno scatolone ammuffito pieno di guerre. Una passione incivile. Un ventre che partorisce a ripetizione lingue blu. Una nuvolaglia di droni che sparano pugnali nucleari sull’asfalto. Amori squartati. Bibbie illeggibili. Mari in fiamme. Bambini di plastica affacciati al balcone. Un cellulare spento, nero come l’abisso
IX
Quando il mondo era una cosa viva una gelatina mutante e tremolante, quando le lacrime del mondo gocciolavano serpeggiando per i monti e le colline del mondo, quando i tossici del mondo sputavano per terra in allegria, quando anche gli assassini del mondo serpeggiavano per i monti e le colline del mondo, quando il mondo si stracciava le vesti al solo sentir parlare di giustizia nel mondo, quando le pandemie del mondo subivano almeno diecimila varianti e dilaniavano rospi topi elefanti del mondo, quando poi nel mondo i calamari giganti si impadronirono del mondo e imposero un crudele regime fondato sulla superiorità degli oceani del mondo, quando ancora nel mondo qualcuno nonostante cercava un barlume all’orizzonte del mondo, quando il mondo era mondo
X
Quel giorno nel mondo accaddero eventi straordinari. Giulia aprì il frigorifero e vi trovò fragole freschissime. Paolo si alzò dal letto sbadigliando e fece colazione con caffè e pane tostato. John si sparò in bocca alle 17.30. Jennifer si spogliò davanti a Oreste e i due scoparono alla rinfusa per un’ora intera, felici di essersi ritrovati dopo tanto tempo. Ophelia uscì a comprare cibo tailandese e al ritorno, controllando lo scontrino, si accorse di aver speso 39,20 sterline. Come ogni sera, prima di andare a dormire sul solito marciapiede, Mohammed pisciò nella zona più buia del parco
XI
Quando il mondo galoppando nel tempo del mondo ogni tanto si inceppava a capitombolo e cadeva giù nel profondo del mondo e allora tutt’intorno esplodeva una galassia di fiori o di fanghiglia cosmica che il mondo subito risucchiava galoppando, quando il mondo con i capelli odorosi di shampo ancora si perdeva nel mondo e poi si ritrovava nel tempo avvinghiato al suo filo di mondo e si inceppava nel mondo e nel tempo, quando il mondo con una collana di perle che gli adornava il seno galoppando nel mondo si perdeva nel mondo e poi con la gonna sgualcita zoppicando sui tacchi a spillo chiedeva ai passanti la strada per precipitare di nuovo nel mondo, quando il mondo era mondo
XII
Mentre lui, col suo pigiamone a righe, il flacone del Valium e una buccia di banana sul comodino, se la dormiva beato, qualcuno fece il solletico al piede del mondo e il mondo si svegliò di soprassalto. A solleticargli il piede erano stati gli umani e il mondo ne provò stizza e rancore. Spinto da curiosità, allora si mise a osservarli e li trovò così antiquati e deformi e volgari e invadenti che non volle averli più fra i piedi. Con una gran manata se ne liberò e girandosi dall’altra parte riprese a ronfare sognando caprioli saltellanti nel bosco del mondo.
XIII
Quando il mondo era mondo e le agenzie delle entrate ancora riscuotevano i tributi del mondo e le auto blu dei presidenti ancora rombavano sfidando nella corsa i motorini dei figli quattordicenni del mondo, quando i farmacisti del mondo vendevano ancora quelle pillole miracolose che facevano vedere il mondo a chi il mondo non lo aveva mai visto, quando i satrapi del mondo governavano a gonfie vele i batticuori del mondo e i chierici assentivano con allegria, quando il mondo cancellava savane e giardini sostituendoli con nidi di fucili e tane di calabroni, quando il mondo era mondo
XIV
Il mondo del calcio, il mondo della musica e il mondo della medicina si diedero appuntamento nella piazza centrale del mondo. Volevano discuterne e prendere finalmente una decisione, accordarsi una volta per tutte. La cosa era andata avanti per troppo tempo, pensavano. Bisognava trovare una risposta definitiva. Al bar, davanti ai boccali di birra, si misero d’impegno. Bisognava accertare una volta per tutte se il mondo avesse avuto un padre o una madre, da dove fosse sbucato, insomma. Bisognava poi capire cosa ci riserva il futuro, cosa distingua la realtà dall’apparenza, la menzogna dalla verità. Presero allora un mappamondo gonfiabile e lo sistemarono al centro del tavolo. Stettero a lungo a osservarlo sorseggiando le loro birre in silenzio. Ma nessuno parlò. Nessuno ebbe niente da dire.
XVI
Quando il mondo scomparve, quando il mondo scomparve, quando il mondo scomparve, quando il mondo scomparve, quando il mondo scomparve, quando il mondo scomparve, quando il mondo era mondo
(inedito, 2022)