Asemic writing. Sugli abbecedari di Francesco Aprile
by Vincenzo Lagalla
Genova, 23 aprile 2018   

 

Quando Francesco Aprile, in previsione della mostra a Cavallino, mi ha chiesto di appuntare alcune riflessioni sul suo lavoro dal titolo “Abbecedario”, parte delle opere esposte presso Former[1] a Genova, non mi è venuto subito in mente che “Abbecedario” è anche il titolo di un mio vecchio lavoro di Poesia visiva su Antonin Artaud, dove le parole e i tanti significati si sovrappongono fino ad annullarsi, lasciando un segno vuoto.
ABBECEDARIO è il termine arcaico che indica il “Sillabario per imparare a leggere” usato dagli scolari della mia generazione nei primi anni sessanta, e subito una domanda è apparsa: perché una nuova generazione di “poeti visivi” sente il bisogno di usare quel termine antico per indicare lavori di Asemic writing? Continuando a leggere il Vocabolario di Nicola Zingarelli del 1963 risulta che la parola Abbecedario al plurale indica una “Setta di fanatici che per la salute dell’anima proibivano il leggere e scrivere”, a questo punto mi è apparso immediato il rapporto tra questa definizione e quanto emerso nell’ultima parte nel dibattito del giorno prima ad Ivrea.
All’inaugurazione della mostra “Forma e Transforma: dalla Scrittura visuale all’Asemic writing”[2] presso l’Archimuseo Adriano Accattino, durante il confronto sul tema della mostra, alla preoccupazione della perdita di significato ad opera della Scrittura asemica da parte di alcuni componenti storici, ho replicato che la Scrittura asemica potrebbe essere la stagione della Poesia visiva che ne conclude l’esperienza; stagione comunque prevista nel suo DNA, proprio come la morte è insita nella vita già dalla nascita.
Questo il senso, come ha sottolineato alla fine della discussione Viana Conti: “anche la Scrittura asemica avrà un senso” richiamando indirettamente la definizione che ne dà lo stesso Francesco Aprile: “Asemic writing è scrittura dotata di segno, ma priva di significato, senza, tuttavia, perdere la possibilità del senso”.

 

                             

[1] Francesco Aprile, Pagine per un abbecedario asemantico (mostra a cura di Vincenzo Lagalla e Sandro Ricaldone), Genova, Former Cultura, 6 aprile – 18 maggio 2018.

[2] Forma e transforma: dalla scrittura visuale all’asemic writing, mostra a cura di Adriano Accattino, realizzata con il concorso della rivista-archivio «Utsanga.it», con la collaborazione di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, presso Archimuseo Adriano Accattino, Ivrea, inaugurata in data 22 aprile 2018.

Autori in mostra: Vincenzo Accame, Francesco Aprile, Sacha Archer, Anna Balint, Michael Basinski, Dino Bedino, Giuliana Bellini, John M. Bennet, Carla Bertola, Sergio Borrini, Anna Boschi, Antonino Bove, Rossana Bucci, Roland Buckingam-Hsiao, Cristiano Caggiula, Ferruccio Cajani, Ugo Carrega, Luisella Carretta, Gianfranco Carrozzini, Luciano Caruso, Gino Cilio, Carlo Cioni, Cecelia Chapman, Ryosuke Cohen, Massimo Concu, Vittorino Curci, Betty Danon, Tchello d’Barras, Silvio de Gracia, Teo De Palma, Liliana Ebalginelli, Antonio Ellero, Federico Federici, Fernanda Fedi, Giovanni Fontana, Kiki Franceschi, Franco Gabotti, Giuliano Galletta, Gino Gini, Marco Giovenale, Klaus Groh, Mariangela Guatteri, Julian Kabza, Edward Kulemin, Michele Lambo, Martin Lau, Ettore Le Donne, Alfonso Lentini, Arturo Lini, Arrigo Lora Totino, Oronzo Liuzzi, Ugo Locatelli, Serse Luigetti, Ruggero Maggi, Egidio Marullo, Enzo Minarelli, Giorgio Moio, Emilio Morandi, Nadia Nava, Stephen Nelson, Anna Oberto, Martino Oberto, Ginny O’Brien, Serena Olivari, Fabio Orecchini, Enzo Patti, Giancarlo Pavanello, Hilda Paz, Giuseppe Pellegrino, Cheryl Penn, Marisa Pezzoli, Lamberto Pignotti, Franco Piri Focardi, Lidia Pizzo, Asgrimur Kuldaboli Porlhallson, Kerri Pullo, Gian Paolo Roffi, Salvatore Salamone, Roberto Scala, Lucinda Sherlock, Gianni Emilio Simonetti, Franco Spena, Lina Stern, Miron Tee, Luigi Tola, Emilio Villa, Nico Vassilakis, Alberto Vitacchio, Rodolfo Vitone, William Xerra, Rolando Zucchini, Francesco Saverio Dòdaro, Vincenzo Lagalla.

 

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