Autopoiesis Series
by Beppe Piano
“Art is a Line Water’s and Light”
Beppe Piano AsymetriA Digital Art Lab.
Autopoiesi “Αυτοποίηση”
Il termine deriva dalla parola greca “Αυτο” *auto*, ovvero ^se stesso^, e “ποίηση” *poiesis*,
ovverosia ^creazione^.
Autopoiesi proprietà di un sistema che ridefinisce continuamente se stesso e si sostiene e riproduce dal proprio interno.
Un sistema autopoietico può quindi essere rappresentato come una rete di processi di creazione, trasformazione e distruzione di componenti che, interagendo fra loro, sostengono e rigenerano in continuazione lo stesso sistema.
(Fonte Wikipedia)
“Art is a Line Water’s and Light” è il titolo di una mia performance del 1979, Spiaggiabella-Lecce.
In essa mettevo in atto il desiderio utopico di imbrigliare la luce del sole all’alba, all’interno di una diagonale coincidente con il percorso della luce sul mare. Dalla battigia, per mezzo di una pellicola d’alluminio, la diagonale si sviluppava per tutto il tratto di spiaggia e si concludeva con l’esaurimento del materiale adoprato. In un secondo momento, coinvolgendo alcuni bambini presenti in spiaggia, curiosi dell’insolita presenza riflettente la luce, è iniziata l’operazione di scrittura. Ad ognuno di essi è stato consegnato una forma in plastica cava riproducente la lettera dell’alfabeto appropriata.
Coinvolti in una attività ludica inconsueta, sono stati impegnati a turno nel riempimento della forma con sabbia umida e quindi nel suo posizionamento lungo la diagonale di alluminio.
Dalla battigia al termine della diagonale si è lentamente composta la definizione della performance, ovviamente progressivamente sillabata dagli stessi bambini.
L’ A R T E È U N A L I N E A D I A C Q U A E D I L U C E
Dopo avere opportunamente documentato la performance ho lasciato che la sua conclusione fosse determinata dai bambini coinvolti, i quali, con gioisa furia
iconoclasta, hanno cancellato ogni segno della performace, a parte il materiale adoprato per la sua realizzazione.
La sua documentazione fotografica è stata presentata in una sola occasione, nel 1994, nella collettiva FOCUS, a cura di Amedeo Lanci, presso le Giubbe Rosse a Firenze.
In Poiesis Series, composta da 7 immagini in sequenza, ho ripreso il titolo, in inglese, di quella performance, ho aggiunto il mio nome e il logo con il quale opero da più di un decennio, per ricondurlo alla mia attuale ricerca. Con procedimenti generativi e procedure afferenti le Reti Neurali ho ricontestualizzato quel mio lontano intervento creativo in un’opera di Visual Poetry.
Beppe Piano
Firenze 01.11.2021