Dis totalizzanti
by Carmine Lubrano

 

le quattro stagioni mentre un cane grida alla luna
noi lasciamo parlare IL SILENZIO LA SOLITUDINE
dei nostri grandi amori pittorici
che sia piero della francesca che sia morandi
ma / lascia / parlare / il silenzio /
il malinconico aggettivato da Seneca
nella sua erogena colorazione
e ci sono tracce diundi dis corso amoroso

e dopo un soggiorno a Parigi
ecco che a Lecce e siamo nell’estate
del millenovecentocinquantaquattro in una notte d’estate
e decidono di appiccare il fuoco per bruciare le tele i legni
e Verri scrisse : pensate al fragore del fuoco
pensate al silenzio improvviso –

e una madre che dice in una intervista : non abbiamo capito
perché bruciò tutti i suoi quadri –
poi per De Candia ci fu l’inferno del manicomio e l’alcol
QUEL FALÒ SU UNA BUIA SPIAGGIA SALENTINA

dopo il falò ecco una e
per una e che suona il violin
e che balla davanti al miroir
e così fu fatto lithos fu fatto l’es
e così l’excursus di Luciano ( Caruso ) per Francesco Saverio
con una nota al margine senza traduzione si traduce
e si tra/dice tra le pietre mosse dal canto di orfeo
come un flusso vermiglio da fiumi lontani
che insanguina il mare
mentre l’esistenza dell’ombra ancora limita e nasconde
RESTANDO IRRAGGIUNGIBILE
e l’esito finale sarà terra d’esilio estranea ma che richiama
la perfetta angoscia della catastrofe
sì ci saranno carezze d’amore con amara ironia
saranno frammenti che vivono nella voce che non si tace
tra sconcetti di luna e dis vetro
il viaggio di Luciano nel regno dei morti dopo l’Arco Felice
e VERSO Cuma e poi la grande sala scavata nel tufo
il tutto racchiuso in un romanzo sintetico
ora forse dis PERSO in un dis organico dis apparire

e dopo le cento lune della paura
il mondo in due note due sole note
e quel foro in una parete infelice
che lascia entrare una pur minima luce
ma la voce un qualsiasi giorno
di una dis perata adolescenza
si perde in un dolce bacio dalla tenerezza glycophilousa
al seno tra le rose del dis adriatico
e così scrivere ancora la parola SENO ancora
e tra lu pucuraru e la ricotta senza sale
nel dis egno del dis ordine che non dis degna
la dis armonia nel dis eguale dis adorno
e dopo le cento lune della paura cosa dire ai pastori della Murgia?

[ Carmine Lubrano per Francesco Saverio Dodaro ]