Visual poetry: a short anthology
by Francesco Saverio Dòdaro

Note sull’autore: Violazioni in marasma
by Francesco Aprile

Francesco Saverio Dòdaro nasce a Bari nel 1930. Sin da giovane si interessa di teatro, poesia, pittura. L’incontro con la frontiera surreale-metafisica lo porta a Bologna, importante è l’incontro con la metafisica di Morandi. Dopoguerra. Altre fughe. Stringe un forte legame col poeta Hrand Nazariantz, per poi entrare nell’ufficio stampa della Fiera del Levante, che definirà come il “seminario del Meridionalismo”. Dopo un periodo parigino si trasferisce a Lecce. Nel 1976 fonda il Movimento di Arte Genetica. Ha ideato e diretto le collane: «Ghen arte» (Lecce, 1978), «Violazioni estetiche» (Lecce, 1981), «Scritture» (Parabita, 1989), «Spagine. Scritture infinite» (Caprarica di Lecce, 1989), «Compact Type. Nuova narrativa» (Caprarica di Lecce, 1990), «Diapoesitive. Scritture per gli schermi» (Caprarica di Lecce, 1990), «Mail Fiction» (Caprarica di Lecce, 1991), «Wall Word» (Lecce, 1992 ) – tradotta in giapponese ed esposta all’Hokkaido Museum of Literature di Sapporo – , «International Mail Stories» (Lecce, 1993), «Internet Poetry» (Lecce, 1995), «Walkman Fiction. Romanzi da ascoltare» (Lecce, 1996), «E 800 European Literature», in 5 lingue (Lecce, 2000), «Pieghe narrative» (Lecce, 2001), «Pieghe poetiche» (Lecce, 2001), «Pieghe della memoria» (Lecce, 2001), «Foglie nude» (Doria di Cassano Jonio, 2003), «Locandine letterarie» (Lecce, 2005), «Romanzi nudi» (Lecce, 2006-07), «Carte letterarie» (Lecce, 2009), «792 Mail Theatre» (Lecce, 2009), «New Page. Narrativa in store», (Lecce, 2009), «New Page. Theatre in store» (Lecce, 2010), «New Page. Poetry in store» (Lecce, 2011). È presente in Musei, Biblioteche, Archivi, fra i quali si segnalano Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze – “Libri e pagine d’artista”, Galleria d’arte moderna di Gallarate, Archivio Sackner (Miami), Hokkaido Museum of Literature, Archivio Della Grazia di nuova scrittura. Nell’ambito della poesia verbo-visiva e del libro-oggetto, è presente nelle più importanti manifestazioni di «Nuova scrittura».

Nel 1976 Francesco Saverio Dòdaro fonda il Movimento di Arte Genetica con sede a Lecce, Genova, Toronto. Due le testate del movimento, Ghen – con redazione a Lecce, e Ghen Res Extensa Ligu, con redazione a Genova. Con tale movimento Dòdaro rintraccia la ritmicità, la musicalità dell’opera d’arte, e del linguaggio in genere, nel battito del cuore materno ascoltato in età fetale, considerando il linguaggio come processo di lutto per la separazione del soggetto dal complemento materno. Il linguaggio come congiunzione, è quella tensione dell’esistente verso il tentativo di colmare la mancanza a essere lacaniana, similmente ai frammenti platonici dispersi disperati, alla ricerca dell’unità duale primaria.
La ricerca verbo-visiva di Saverio Dòdaro verte sulla dicotomia congiunzione-mancanza. L’utilizzo della lettera “e”, di elementi minimi significanti e significati, parlati, mette in evidenza la funzione del linguaggio che nasce come tentativo di congiunzione laddove la pulsione fattasi desiderio assume connotati simbolici, successivamente linguistici. Dall’altro lato i “dis” dòdariani armano gli spartiti delle lontananze in una società figlia dello svalutamento delle relazioni umane, spesso declassate, ridotte al margine dell’esistenza. La mancanza lacaniana aleggia come un fantasma lungo tutto il tracciato, fornendo le caratteristiche necessarie al segno verbo-visuale per trovare una linea comune pur nella differente significazione dei tracciati. La consumazione del linguaggio, laddove la parola smette di significare, è logora, affiancata ad una sorta di smagnetizzazione della referenzialità autorale – alla quale è anteposta l’alterità lungo un percorso letterario e di operatività culturale che privilegia l’altro, spesso mettendo in secondo piano il proprio operare – sovverte l’ordine del discorso. L’attività di ricerca editoriale, oltre alle collane già citate come i Compact Type (romanzi in tre cartelle) e Mail Fiction (romanzo su cartolina), si articola a partire dal mcluhaniano concetto del medium is the message. Una ricerca fortemente calata nell’hic et nunc,  tesa ad una utilizzazione dei supporti e dei formati dettata da osservazioni dallo spiccato carattere sociologico con escursioni propriamente antropologiche. È del 1990 la collana Diapoesitive. Scritture per gli schermi, ideata da Dòdaro e curata dallo stesso con Antonio L. Verri per le Edizioni Pensionante de’ Saraceni. Si tratta, come recitano titolo e sottotitolo, di scritture per gli schermi, narrativa che incontra la poesia e le esperienze della nuova scrittura verbo-visiva, il tutto da proiettare, per le strade, sui muri delle case, dei palazzi, nei luoghi della quotidianità. La poiesi stratificata nel sociale, nello scorrere quotidiano, annulla la distanza fra il libro ed il suo fruitore, scavalcando proprio il libro ed assumendo i connotati della vita di tutti i giorni. È un capovolgimento del quotidiano. Una ricezione diversa, intima, dello spazio esterno non più legato ad immagini di controllo sociale. Del 1991 è Spagine. Scrittura infinita, una colla spaginata, formato poster, che ospita Franco Gelli, Francesco S. Dòdaro, Luciano Caruso, Stelio M. Martini, Fabio Tolledi, Antonio L. Verri, Enzo Miglietta, Fernando Bevilacqua, Antonio Massari, Betty Danon.

1992, Wall World. International City Fictions, per Conte Editore, interamente tradotta in giapponese ed esposta presso l’Hokkaido Museum of Literature. Con questa collana Francesco Saverio Dòdaro fonda la prima esperienza di concretismo narrativo. Romanzi da muro. Ancora una volta the medium is the message ha in sé la condizione che porta la parola a valicare il libro, a cucirsi sugli scantinati dell’anima, nell’incavo urbano della quotidianità Romanzi concreti, brevi, brevissimi, da muro, che respirano le violazioni concrete di Carlo Belloli, le incursioni semiologiche della comunicazione pubblicitaria. Una riqualificazione urbana delle anime sullo spartito mediatico della comunicazione letteraria, la nuova comunicazione concreta narrativa.

1993, International Mail Stories, ancora una volta narrativa postale, breve, in tre pagine da spedire alle soglie del nuovo millennio col villaggio globale davanti agli occhi ed il sogno della poiesi come nuova fondazione dell’anthropos.

1995, Internet Poetry, la prima collana di poesia online.

1996, Walkman Fiction, romanzi da ascoltare.

2001, Pieghe narrative, poetiche, della memoria. La narrativa, la poesia, ancora incontrano il pubblicitario e la sua brevità, l’afflato giornalistico, sincopato, del sussulto. Una collana sul leaflet dei pubblicitari.

2005, Locandine letterarie. Romanzi, poesia, da appendere, formato locandina.

2006-07, Romanzi Nudi. Romanzi in unico esemplare.

2009, New Page. Narrativa in store. Romanzi di cento parole, applicati su crowner, pannelli cartonati in uso nella comunicazione pubblicitaria, da esporre nelle vetrine dei negozi veicolando un messaggio diverso e spiazzante rispetto all’apporto strumentale dei messaggi pubblicitari. Afferma Dòdaro, “il cantastorie del terzo millennio non è nelle piazze, ma nelle vetrine”.

Francesco Saverio Dòdaro, Visual poetry: a short anthology

“Sedia d’amore”, in Centro internazionale Brera. Documenti di gestione alternativa, Milano, 1980

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“Legami”, performance, 1980, in Viole e violini per un korale, Ma il vero scandalo è la poesia (a cura di Michele Perfetti), Ferrara, 1980

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“L’io è duale”, Ghen (Lecce), 19-03-1990. Edizione straordinaria: Franco Fornari a Lecce
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“Ancora d’amore – parto”, 1981
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“Parto”, 1982 (35×50)
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“Mar/e amniotico”, 1983, cm 40×75
collezione Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
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“Mar/e amniotico” (pagina interna), 1983, cm 40×75
collezione Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
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“Dis/perso”, 1983,  cm 40×75
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“Fra spazio e suono”, 1984, cm 50×70, in Parola fra spazio e suono. Situazione italiana, Viareggio, 1984
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“e/fra”, 1984, cm 50×70
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“La sua eco”, 1984, cm 50×70
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“e disperdere”, 1984, 50×70
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“Dis/truggere”, 1984, in Dòdaro F. S., Disianza congiuntiva, a cura di Luciano Caruso, Livorno, Belforte, 1985 (tiratura 25 copie)
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“e dimenticare”, 1984, in Dòdaro F. S., Disianza congiuntiva, a cura di Luciano Caruso, Livorno, Belforte, 1985 (tiratura 25 copie)
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“e stimmung”, in Dòdaro F. S., Disperate del XX secolo, Parabita, Il Laboratorio, 1989
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“Lamento per una e amata”, in Dòdaro F. S., Disperate del XX secolo, Parabita, Il Laboratorio, 1989
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“Quest’estate il bosco è di vetro”, in Breton et le poeme object, a cura di Ugo Carrega, Milano, Mercato del sale, 1980, Collezione Mercato del Sale
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“Michelangelo, Verkehrung”, cm 17×25, in Cartoline d’artista, a cura di Luciano Caruso, Livorno, Belforte, 1990
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“N°5. Chanel”, 1990, cm 17×25
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“Romanzi nudi” (in unico esemplare), Lecce, 1990-2006, cm 30×42
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“Mourning processes. The word”, 1991, cm 50×70
in Parola immagine. Per l’aggiornamento di un museo, Gallarate, 1991, collezione Civica galleria d’arte moderna. Gallarate
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“Processi di lutto. Notizen: dis”, 1991, cm 23×43, in Pagine e d’intorni. Libri d’artista, Gallarate, collezione Civica galleria d’arte moderna. Gallarate
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“Void fiction”, cm 25×35, in AA.VV., Le porte di Sibari, a cura di Luciano Caruso, Sibari, 1992
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“Goodbye”,  in Dòdaro F. S., Street stories (“Wall Word”), Lecce, Conte Editore, 1992, cm 43×60
La collana Wall Word – 12 autori internazionali, 22 opere – dal 2000 è esposta, nelle lingue originali e tradotta in giapponese, all’Hokkaido Museum of Literature di Sapporo
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“Il tuo corpo, profondo. Sino all’anima”, 1996, in 1897-1997: Dal colpo di dadi alla poesia visuale, a cura di E. Mascelloni e Sarenco, Mantova, Palazzo della ragione, 1998, Collezione Sarenco
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“Hurrà! La casa dell’anima”, 1996, in 1897-1997: Dal colpo di dadi alla poesia visuale, a cura di E. Mascelloni e Sarenco, Mantova, Palazzo della ragione, 1998, Collezione Sarenco
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“Uscita in marasma”, in Carte letterarie, Lecce, Astragali, 2009
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