Benedetta dalla storia
by Cristiano Caggiula
Capitolo 1
Le ordinazioni oscillano in un tumulto infernale, si aspetta lo schioccare dei cubetti di ghiaccio. Configurazioni rischiose si adagiano sulle pareti sudate del calice. Poche luci sonnecchiano sul bancone.
In poche righe emergono i comportamenti insoliti della saturazione. Un esempio pratico ? Quelli adottati da Benedetta dalla storia che, a detta dei presenti sedotti dal tremolio delle luci, ha la sensazione di aver parlato. In un recente studio è stato scoperto che la lamentela numero uno è la mancanza di spazio. Benedetta dalla storia propone una soluzione efficace: vivere al buio.
Quando lo sguardo va altrove germoglia un avvertimento. Benedetta dalla storia temporeggia. Nella testa potrebbe avere una voce stressata che respinge ogni incompetenza. Del resto, ha lavorato così tanto a questo progetto e ora è tutto rovinato.
Problema: sei annoiato del tuo guardaroba attuale e non sai da dove cominciare quando si tratta di acquistare un abito nuovo.
Agitare il problema: può essere davvero difficile capire cosa ti sta bene. Potresti finire per sprecare un sacco di denaro in vestiti che non indosserai mai.
Soluzione: non passare davanti allo specchio.
Capitolo 2
La prima volta che l’ho vista era in piedi in mezzo alla stanza e urlava. Continuò a urlare fino a quando la sua gola si tramutò nell’unico caso di dissenso nella storia sociale del paese. È qualcosa che mi è mancato per molto tempo. Forte e abrasiva, non stava discutendo di una questione astratta. Suppongo lei avesse un impatto reale sulle loro famiglie, le loro comunità e il loro paese.
Il caso sopracitato è emblematico. Si capisce come spetti ai presenti concordare l’assetto sociale. In altre parole, si tratta di rinunciare a ogni impegno spropositato. Il gioco prevede l’annichilimento dell’avversario (che qualcuno chiama “il sindacalista”).
Maledetta dalla storia non ha mai ceduto al monopolio del compromesso. Forte è stata la propensione a considerare nemico chiunque ne ipotizzasse l’esistenza. Maledetta dalla storia si articola in tre forme della parola, tutte intrecciate senza mantenere intatta la distinzione tra forma e sostanza.
La parola di potenza ha la sua forma nella “riduzione”. La parola di progetto ha la sua forma nei corpi intermedi, che traggono la loro legittimità dall’assunto che il primato spetti alle contrapposizioni. La parola di conflitto è una necessità che quasi scompare nella forma della parola.
Capitolo 3
Lo scambio alla luce del sole tra due bisogni ha generato quasi automaticamente la libertà di azione per chi ha le migliori carte in mano.
Ovviamente, nel quadro di un’innovazione tecnologia, non è possibile restituire la parola agli uomini che l’hanno persa due decenni fa. Le strutture emotive sono un business che richiamano in auge le più recenti scoperte tecnologiche.
In una sorta di sfida verso l’immediato passato, l’egemonia tecnologica degli ombrellini da cocktail esclude l’ideologia permissiva dei poeti di cultura europea. A guardare bene, nell’ottica di una rapida ascesa della lirica, sono sempre più prevalenti le facilitazioni di voto nei concorsi letterari.
L’uomo della poesia, frantumatosi in occupazioni precarie, è il cavallo di Troia di Benedetta dalla storia, che ha dimostrato l’inutilità di un essere ingordo di approvazione sociale, nell’orizzonte di qualsivoglia conquista culturale.
Contro tutto ciò che è, il poeta ha reso marginali gli strumenti più diffusi per la comunicazione. Come un pendolo ignaro dell’attrazione gravitazionale, l’uomo della poesia si considera un potente “strumento di rivoluzione”, ma sempre attento alla compravendita delle menzioni.
Capitolo 4
Maledetta dalla storia comunica con il mondo come il mercante che bussa alle porte del castello. I pochi centimetri che separano i palmi dell’offerta dal portone della domanda sono una conquista della comunità.
La reazione di gran parte degli artisti è stata rigettare l’offerta. Le élite sono sedute allo stesso tavolo del potere, mentre Benedetta dalla storia vive insieme a loro l’esperienza dell’internazionalizzazione.
Eredi delle migliori università del mondo, i poeti transnazionali si inebriano dei misticheggianti fumi dell’escatologia, trascurando il rischio dei nomi e dei molti aggettivi. Nessuno ha insegnato loro come fare a meno della poesia di stampo europeo. La poesia teocratica esiste e ha bisogno della poesia dell’avere. Non solo, è in gioco la necessità di mezzi ad hoc, altrimenti la poesia teocratica non potrebbe essere realizzata sul medio e sul piccolo livello. È pacifico che la poesia transnazionale non alimenta il conflitto.
Capitolo 5
Abbandonata alla dissonanza del futuro, Maledetta dalla storia aspira a distanziarsi dall’egemonia di una minuscola parte di mondo. L’assimilazione e la fruizione patiscono un rifiuto che rompe gli schemi acquisiti con l’avanguardia. L’uomo della poesia si è scoperto inadatto ad affrontare le dinamiche dei conflitti.
Cosa significa questo? Forse un prodotto che non deluderà mai? Non preoccupatevi mai più di essere lasciati in sospeso. Tacciono sotto la sabbia e pensano di aver conquistato il primato. Ideologie, confini, contrapposizioni: in questione è la rude autorità di Benedetta dalla storia.
Capitolo 6
Benedetta dalla storia ruggisce con approvazione quando sfiora il suo avversario e si disperde rapidamente quando termina il combattimento. Lei offre a una parte del mondo l’esempio da imitare.
Nella percezione del poeta si tratta di vittorie gloriose. E le ultime vittorie sono vissute come definitive. Basilare è la vittoria di Benedetta dalla storia, che ha polverizzato il legame tra gli uomini. La sua egemonia è una via d’uscita universale, che apre a relazioni semanticamente convenienti. La buona salute della poesia si riverbera sulle possibilità del mondo intero. Ora, è il caso di parlare di tali possibilità?